• A volte sembra che per migliorare un prodotto già buono, la casa produttrice non trovi di meglio che compiere un passo indietro e proporre un prodotto meno funzionale. Il problema è che, volendo restare in un ambito ristretto di dimensioni, di prestazioni e di prezzo, è necessario fare delle scelte. Tutto non si può avere. Così, però, l'alternativa per il consumatore può essere realisticamente tra scegliere il modello all'ultimo grido o puntare al prodotto che sta uscendo di produzione. Con indubbi vantaggi (di Renato Corpaci).
Canon produce delle ottime macchine fotografiche “tascabili” – ammesso che abbiate tasche abbastanza accoglienti – e, nonostante in casa ci sia una reflex Nikon “full frame”, personalmente trovo di gran lunga più conveniente usare uno di questi apparecchi compatti.
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Dal 2009 mi servo di una Canon G11, che dà poco nell'occhio e, grazie a uno schermo LCD completamente snodabile, mi permette di ritrarre gli esseri umani senza che gl'interessati si sentano minacciati da qualcuno che li sta prendendo di mira.
Col tempo, nonostante sia un apparecchio piuttosto sofisticato, la G11 ha mostrato dei difetti, alcuni dei quali sono da attribuire alle sue caratteristiche funzionali. Ne cito un paio.
L'obiettivo della G11 si chiude molto convenientemente a saracinesca. Peccato che la saracinesca possieda una flessibilità tale da permettere che la stessa, in una situazione di compressione quale può facilmente verificarsi in una borsa o in una “tasca”, possa urtare l'obiettivo, scalfendolo impercettibilmente ma abbastanza per creare effetti indesiderati in controluce. Così, nel 2013 ho dovuto sottopormi alla sostituzione della lente e all'acquisto di una custodia che limita la maneggevolezza.
La macchina è completamente automatica, ma può essere operata manualmente. Il problema è che, probabilmente per gli stessi motivi di compressione, la minuscola rotella sul retro (della misura di una moneta da 20 centesimi) dedicata a una serie di operazioni, tra cui la regolazione di tempi e diaframmi, ha smesso di operare correttamente. Sicché nel frattempo che mi sottopongo a questa operazione divenuta straziante il soggetto deputato si muove o addirittura scompare.
L'attuale proposta della Canon in questa classe di prodotti è la G16, in tutto uguale alla sua progenitrice G11, anche se migliorata, salvo che la casa ha pensato bene, tra le novità, di fare a meno dello schermo snodabile. Anche qui un passo avanti e due indietro, appunto.
Nella stessa categoria degli apparecchi senza specchio e senza ottica intercambiabile, la Canon propone dal 2012 una compatta in tutto simile alla G11, dotata di un sensore più potente: la Canon G1X. È un prodotto di nicchia per chi desidera scattare fotografie ben definite con un apparecchio maneggevole.
Così quando nel mese di febbraio 2014, mentre mi trovavo a Bologna per la presentazione della mostra sulla Golden Age, sono capitato in un ottimo negozio di fotografia (L'immagine, Via Manzoni 6 nel cortile) e sono andato a un passo dall'acquistare di seconda mano uno di questi apparecchi.
Sicché, però, tornato alla base, ho svolto una ricerca accurata da cui è emerso che la Canon è in procinto di presentare ad aprile l'evoluzione del suo modello G1X, la Canon G1X MK II.
Da qui l'affermazione al primo paragrafo di questo articolo. Nonostante il nuovo modello offra delle caratteristiche obiettivamente interessanti, alcune soluzioni mi sembrano peggiorative del modello esistente: Primo fra tutti lo schermo LCD che diventa touchscreen (fin qui tutto bene), ma che non è più orientabile con la flessibilità a cui mi sono abituato.
Inoltre, nel nuovo modello è scomparso il mirino ottico; al suo posto, il costruttore propone un mirino elettronico, un'addizione mastodontica da acquistare a parte.
Il sensore, poi, è diventato più piccolo, seppure la Canon asserisca essere ora 4,6 volte più grande di quello della G16.
La cosa migliore del nuovo modello è un obiettivo 24-120 (rapportato alla scala di formato 35mm) F2.0-3.9, più luminoso e più funzionale, che sostituisce l'attuale 28-112 (F2.8-5.8).
Allego una tabella di raffronto che consiglio di esaminare con calma.
Canon G1X |
Canon G1X MK II |
Canon G11 |
2012 |
2014 |
2009 |
Processore DIGIC 5 |
Processore DIGIC 6 - 2.6x più veloce |
Processore DIGIC 4 |
Obiettivo 28-112 mm 4x zoom** |
Obiettivo 24mm-120 mm 5x zoom** |
Obiettivo 28-140mm 5x zoom** |
F2.8-5.8 |
F2.0-3.9 |
F2.8-4.5 |
Otturatore 60-1/1600 |
Otturatore 60-1/4000 |
Otturatore 15-1/4000 sec |
Messa a fuoco 9-point AF system |
Messa a fuoco 31-point AF system |
Messa a fuoco AF contrasto |
Distanza minima 30 cm |
Distanza minima 5 cm Macro mode |
Distanza minima 1 cm Macro mode |
14MP 1.5 inch CMOS sensor (18.7 x 14mm)* |
12.8MP 1.5 inch CMOS sensor (18.7 x 14 mm)* |
10.0 Megapixel CCD sensor (1 x 1.7-inch)* |
3.0", 920k punti basculante, completamente articolato LCD |
1040k punti basculante LCD |
2.8” 461kpunti basculante, completamente articolato LCD |
ISO 100-12,800 |
ISO 100-12,800 |
ISO 80-3200 320-12,800 |
Regolazione ISO da menù |
Regolazione ISO da menù |
Rotella esterna per regolazione ISO |
Abbondanti comandi manuali |
Ulteriori comandi manuali |
Alcuni comandi manuali |
Registrazione immagini a 14-bit Raw |
Registrazione immagini a 14-bit Raw |
Registrazione immagini a 12-bit Raw |
Mirino ottico |
Mirino elettronico (opzionale) |
Mirino ottico |
– |
Touch-screen |
– |
– |
Wi-fi |
– |
534 g |
553 g |
411 g |
€749,00 (2012) - €475,00 (2014) |
€ 879,00 |
€659.00 (2009) |
*CCD (charge-coupled device) and CMOS (complementary metal-oxide semiconductor)
**(Rapportato alla scala di formato 35mm)
In conclusione, mi sono affrettato ad acquistare uno degli ultimi esemplari di Canon G1X prima che esca definitivamente di produzione – a un prezzo, per di più, diminuito del 37% rispetto al prezzo di listino del 2012 – con il quale ho scattato già delle immagini tecnicamente di ottima qualità.
Infine, per ovviare alla scarsa velocità di registrazione dei file RAW, che sono decisamente di dimensioni massicce, ho dotato il mio nuovo apparecchio di una scheda di memoria SunDisk “Extreem pro” da 95GB/s.
E chi si è visto, si è visto.